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“Le pietre parlano”: di che cosa è fatto il nostro patrimonio culturale

“Le pietre parlano”: di che cosa è fatto il nostro patrimonio culturale. Intervista al geologo Giovanni Noto

Da sempre la Valle dei Templi rappresenta l’elemento culturale più importante del territorio agrigentino. Nonostante ciò, molti non conoscono il materiale con cui questi monumenti siano stati realmente costruiti: la calcarenite. Al fine di indagare su tale questione, lo scorso 28 ottobre 2024 la redazione del Liceo Classico e Musicale “Empedocle” ha avuto l’opportunità di intervistare il geologo agrigentino Giovanni Noto.

Ai microfoni della nostra redazione l’esperto ha spiegato che il litorale siciliano è caratterizzato dalla forte presenza di calcareniti, rocce sedimentarie di origine marina che rappresentano non solo un elemento distintivo del paesaggio, ma anche un patrimonio geologico e culturale da preservare. Queste rocce, che si formano dall’accumulo di sedimenti in ambienti costieri, raccontano storie antiche che risalgono a milioni di anni fa, offrendo uno spaccato della vita marina del passato. Un esempio è Siracusa, dove le calcareniti si presentano in tonalità chiare, quasi biancastre, simili a quelle del territorio agrigentino. Questi depositi di sedimenti, che variano da elementi litici a fossili, si accumulano in una fascia compresa tra la spiaggia e il mare profondo. La lenta trasformazione da spiaggia a roccia calcarenitica è un processo che può richiedere centinaia di migliaia di anni, durante il quale i sedimenti si compattano e danno vita a strutture rocciose resistenti e permeabili all’acqua. Le calcareniti si formano principalmente in ambienti marini poco profondi, dove, grazie all’azione delle onde e delle correnti, avviene la deposizione di sabbia e di sedimenti. Tali rocce contengono una varietà di elementi, tra cui conchiglie e fossili, che forniscono informazioni preziose sulla storia geologica della regione. La loro composizione le rende non solo interessanti dal punto di vista scientifico, ma anche esteticamente affascinanti, contribuendo alla bellezza dei paesaggi costieri siciliani. Tuttavia, la stabilità di queste rocce è minacciata da processi di degrado naturale, influenzati da fattori come l’erosione e l’azione del vento. In particolare, la loro vulnerabilità aumenta quando poggiano su substrati argillosi, come nel caso dei templi di Agrigento. In questo caso, la perdita di sostegno da parte dell’argilla può portare a fratture e cedimenti, fenomeni osservati in molte zone della Sicilia. Ciò è particolarmente preoccupante in un contesto in cui i cambiamenti climatici e le attività umane stanno accelerando questi processi. E’ necessario continuare a preservare in tutti i modi il patrimonio artistico che ci appartiene per permettere che continui a sopravvivere allo scorrere inesorabile del tempo.

Giuseppe Volpe, II A

Marco Farruggia, II B